08 aprile 2016

La felicità è un sistema complesso

La felicità è un sistema complesso e fino qui mio caro Valerio Mastandrea & co. lo sappiamo tutti: solo Al Bano & Romina dicevano che era un bicchiere di vino con un panino, ma siamo sempre propensi a pensare che ci voglia sempre qualcosa in più per raggiungere la felicità.

Che cosa sia esattamente la felicità per il regista non mi è chiarissimo (e questo dovrebbe essere un primo indizio per capire quanto mi sia piaciuto 'sto film!): presumo che per essere felici uno debba esser in pace con se stesso.
Prendete Mastandrea: interpreta uno che di lavoro convince giovani rampolli a cedere l'azienda di famiglia ad una società che poi le rivende ad altri per risanarle. Mastandrea è convinto di fare cosa-buona-e-giusta: infondo questi sono degli incompetenti viziati e nelle loro mani queste aziende rischierebbero il fallimento totale in pochi anni.
In realtà lui sta scappando da un suo fantasma: quello di suo papà che, dopo il fallimento dell'azienda, aveva mollato la famiglia per andarsene in Canada.
Tutto bene finché non conosce Pietro e Camilla: lui 20 anni e lei 13, da pochi giorni orfani ed eredi di un'azienda solida e prestigiosa. Nel mentre c'è pure una ragazza israeliana in Erasmus che è finita a stare a casa sua dopo che suo  fratello l'ha cordialmente scaricata.
Ovviamente Mastandrea entra in crisi: dovrebbe convincere i ragazzini a cedergli l'azienda, ma loro son diversi da quegli altri figli di papà con cui lavora di solito....

La vera pecca della storia non è il quantitativo di punti interrogativi che lascia aperti ma il fatto che è un film poco coinvolgente, di quelli guardabili in tv ma che non vale la pena di andare a recuperare in giro.

6 commenti:

Unknown ha detto...

A quanto pare non sembra un ottimo film insomma....!

Il Mondo Capovolto ha detto...

Ero indecisa se vederlo! Passo ad altro

Unknown ha detto...

più che un film sembra un minestrone ahuahuahua ;)

UIFPW08 ha detto...

Se lo dici tu ci credo Federica se GRANDE!
Maurizio

Silvia - Banana e cioccolato ha detto...

Mi pare di capire che questo è uno di quei film da serata "stiraggio" :-)

Patalice ha detto...

non mi ispirava particolarmente prima di leggere la tua recensione, tu figurati se adesso ce l'ho!